La regina dei salumi calabresi è senza dubbio la 'Nduja, preparata con le parti più grasse e condita con peperoncino piccante; una volta stagionata resta morbida e può essere spalmata su bruschette o pizza oppure usata per dare un tocco in più a svariati condimenti. Sempre dal maiale si ricavano quattro salumi che possono vantare il marchio DOP: la soppressata, la salsiccia, il capocollo e la pancetta. La soppressata deve il suo nome al metodo di stagionatura che prevede un periodo di "pressatura", ha quindi una forma cilindrica leggermente schiacciata. Dalla spalla e dalla sottocostola si ottiene la salsiccia, con l'aggiunta di lardo ed aromi, l'onnipresente peperoncino in quella piccante. Dalla parte superiore del lombo, condito con sale e pepe nero, il capocollo che viene appeso in retine e steccato con piccoli listelli di canna. La pancetta viene invece stagionata con una copertura di peperoncino, pepe rosso e spezie e consumata soprattutto a crudo. A rischio d’estinzione fino a qualche anno fa, oggi sono sempre più diffusi gli allevamenti allo stato brado di suini neri, razza autoctona con una morfologia tipica del suino mediterraneo ma caratterizzata dal mantello nero con setole nere abbondanti.