Cetraro è una delle città più antiche della Calabria, probabilmente fu la prima città marittima fondata dai Bruzi, che durante il IV secolo a.C. erano presenti nel territorio calabrese. Fonti storiche riportano che fu donata dalla duchessa Sichelgaita, seconda moglie di Roberto il Guiscardo, all'abate Desiderio IV Epifanio di Montecassino per ringraziarlo dei buoni uffici prestati da quest'ultimo a Melfi, allorché i Normanni si riconciliarono con il papa Leone IX. Dal 1086 al 1810 Cetraro fu retta dai Benedettini di Montecassino. Il centro storico, situato a 120 mt. s.l.m., rappresenta il nucleo originario della città con le sue case addossate l’una all’altra e intrecciate da innumerevoli viuzze, archi e suggestivi scorci sul mare. L'accesso alla città avviene attraverso le tre porte: di Mare, di Basso e di Sopra, che testimoniano il tempo in cui Cetraro era una cittadina fortificata per proteggersi dai continui attacchi nemici, in particolare provenienti dal mare. Ed è dal mare che prende il nome il più antico quartiere di Cetraro, la Marineria, da sempre occupato dalle famiglie dei marinai, dei pescatori e dei lavoranti dell’Arsenale che fino al primo ‘700 costruiva imbarcazioni, remi ed altri arnesi nautici per la Regia Marina Napoletana. Cetraro oggi è un comune, di circa 10.200 abitanti detti “cetraresi”, che si estende dalla zona collinare a circa due chilometri dal mare al moderno centro di Borgo San Marco, lungo la costa. Diverse le teorie sull'etimologia del nome; quasi certamente il nome Cetraro è dovuto all'abbondante produzione di cedro nelle campagne circostanti: in latino “citrus”. Ma non manca chi ha voluto ricollegare l'origine del nome al fiume Aron che attraversa il suo territorio: “Citra-Aron” o “Ci-tra Rivum”, ovvero il “paese al di qua dell'Aron". Secondo altri, invece, il nome avrebbe origini ebraiche: gli Ebrei navigando verso Santa Maria del Cedro per acquistare i cedri utilizzati per una loro importantissima festa, giungendo nei pressi del promontorio cetrarese erano soliti indicarlo come "Kata-rion", espressione questa a voler indicare che oltre il promontorio si trovava appunto la meta del loro viaggio. Patrono della città è San Benedetto Abate la cui statua è conservata nella Chiesa Madre allo stesso dedicata. Il culto di San Benedetto è per i cetraresi una tradizione millenaria, il legame con la popolazione ed in particolare con i pescatori è molto stretto: il Santo è visto come un vero e proprio protettore della città e del mare. La processione, che parte dal porto, è molto caratteristica: la statua del Santo viene depositata su uno dei pescherecci del porto e accompagnata nel suo percorso marinaro da numerose imbarcazioni di pescatori, folle di devoti e complesso bandistico alla volta della Colonia San Benedetto. I festeggiamenti continuano fino al giorno seguente (11 luglio, festa patronale) grazie alle varie iniziative organizzate dal comune e da associazioni del paese.