Papasidero è situato su uno sperone roccioso a 210 metri sul livello del mare, il suo territorio è attraversato dal fiume Lao e dal torrente S. Nocaio e fa parte del Parco Nazionale del Pollino. La presenza umana nel territorio risale alla preistoria ed è testimoniata da un importante sito archeologico: La Grotta del Romito. Il borgo medievale è sorto, intorno al XII secolo, intorno ad una rocca longobarda, diventata Castello in epoca Normanno-Sveva (1190-1250) e ampliata successivamente nei periodi Angioino ed Aragonese. Dal 1500 subì un'aumento della popolazione, il borgo è stato un feudo degli Alitto di discendenza Normanna, dei Sanseverino e degli Spinelli di Scalea ai quali appertenne fino al 1806. Proprio per la particolare conformazione urbanistica in declivio, le stradine e i vicoletti del centro storico sono spesso sostituite da scalinate in pietra. Le abitazioni sono state quasi tutte realizzate con blocchi irregolari di pietra calcarea e ciottoli di fiume legati con la malta. Lungo i percorsi dei vicoli s'incontrano portali in pietra decorati da motivi architettonici o dallo stemma liteo apparte- nente alle antiche famiglie della borghesia locale. Il suo toponimo sembra si riferisca a “Papas Isidoros” (il capo di una comunità basiliana), vista la centralità che il comune ha avuto nella regione mercuriense, culla del monachesimo italo-greco. Papasidero oggi è un comune di circa 850 abitanti detti “papasideresi”; compatrono del paese assieme alla Madonna di Costantinopoli, che si festeggia il martedì dopo la Pentecoste, è San Rocco, festeggiato invece il 16 agosto.