Grisolia è arroccata, a circa 465 metri s.l.m, su un dirupo che si affaccia sul profondo vallone del torrente Vaccuta e dista circa 7 Km dalla zona marina, Grisolia Lido; nei pressi della stazione ferroviaria si è sviluppato Grisolia Scalo, il terzo e più recente nucleo abitativo, dove sono presenti la maggior parte delle attività commerciali e la Villa Comunale. Il Centro Storico ha la tipica conformazione medioevale, è un intrico di vicoli, scale, archi e “spuorti”, caratteristici passaggi coperti ad arco nati dalla necessità di costruire le case attaccate l'una all'altra. Il territorio grisolioto si estende dal litorale sul Mar Tirreno, una lunga spiaggia di circa 2 km nella frazione Acchio, alla vetta del Monte La Mula, 1935 metri di quota s.l.m., la seconda in ordine d'altezza dei Monti dell'Orsomarso.La presenza umana sul territorio risale all'epoca neolitica, importanti resti sono stati portati alla luce nelle grotte naturali presenti in località Serra, l'attuale pianura dove si trova l'abitato dello Scalo Ferroviario e la zona Lido. I Romani, tra il 400 ed il 200 a.C., installarono in località Pantanelli un presidio militare per il controllo della Sibari-Laos, una delle vie più importanti che congiungeva il Mar Ionio con il Mar Tirreno. Nell'Alto Medioevo, Grisolia si sviluppò nella comunità monastica italo-greca del Mercurion, lo testimoniano i numerosi luoghi di culto legati a santi della cultura del Cattolicesimo di rito greco che in quell'epoca fiorirono nel territorio grisolioto, tra cui il monastero di San Nicola dei Siracusani e la cappella di Santa Sofia. Dopo l'anno mille il nascente abitato di Grisolia divenne centro normanno, mentre dal 1300 fu sede di numerose famiglie feudatarie fino al 1806, anno dell'abolizione del regime feudale. Con il boom turistico avvenuto negli anni '80 sono nate diverse strutture ricettive, oggi Grisolia è un comune di circa 2300 abitanti, detti "grisolioti". L'etimologia del nome "Grisolia" è sempre stata un vero rompicapo per i glottologi e gli studiosi di toponomastica: secondo alcuni deriva dal greco “Chrousolea” o dal latino “Chrisena”, entrambi significano oro e sono riferibili alla fertilità del terreno o più suggestivamente a qualche miniera d'oro presente nel territorio. La tesi più probabile è da riferirsi alla comunità monastica italo-greca che si stabilì nella sommità della zona “cupa”, il cui capo spirituale era Papa Cruohlios, da cui derivano i cognomi Papa e Crusco che sono ancora ben presenti nel luogo. Il patrono di Grisolia, che si festeggia ogni anno il 13 giugno, è Sant'Antonio: il 1o giugno comincia la “tridicina”, ossia una serie di preghiere unita a canti in onore di Sant'Antonio; durante il giorno di festa si svolgono le consuete processioni e la tradizionale fiera. Ma la festa più sentita è quella di San Rocco, che si celebra il 16 agosto, giorno in cui i fedeli, anche dei paesi vicini, si recano in pellegrinaggio a piedi verso il Santuario, dove il sacerdote veste i bambini con l'abito e il manto del Santo; nelle caratteristiche processioni è possibile vedere alcune donne che portano sulla testa le “cagge”, grandi cubi formati da candele abilmente disposte e decorate con nastri colorati.