Maierà è un piccolo borgo adagiato su di un costone roccioso a circa 350 metri sul livello del mare, in un incantevole scenario storico-naturale. E' separato dal vicino e dirimpettaio comune di Grisolia dalla valle del torrente Vaccuta nota come Vallata dei Mulini: da Piazza Castello - oggi intitolata all'ex sindaco Francesco Vaccaro - si può ammirare quel che resta dei vecchi mulini in pietra. Una leggenda popolare narra che Maierà e Grisolia furono separati dalla volontà di Dio per porre fine alla disputa sorta tra un giovane majeraioto ed un giovane grisolioto innamorati della stessa fanciulla di Grisolia. Per alcuni storici il toponimo Maierà deriva dall'ebraico "M’arà" che significa "grotta", per la presenza sul territorio di numerose cavità naturali; secondo altre fonti invece deriva dal greco "Makhairas" o "Makheiras" che significa coltellalio, per lo sperone che fa pensare ad una lama di coltello o forse per il carattere degli abitanti, fiero e forte come una lama di coltello. Maierà conta circa milletrecento abitanti detti "majeraioti". La patrona del paese è la Madonna del Carmine che si festeggia dall’8 al 16 luglio; altri solenni festeggiamenti vengono svolti in onore di San Pietro dal 27 al 29 giugno. Le strette viuzze del borgo conservano diverse opere d'arte moderna, murales e opere in ceramica curate da differenti artisti a testimoniare il passato che si incontra con la modernità.