Scoglio della Regina: noto in epoca romana con il nome di “Petra majura”, è il faraglione più famoso della costa tirrenica cosentina. Ad accrescere il fascino e il mistero dello Scoglio della Regina sono le tante leggende ad esso associate. La prima narra la storia di due sposi di stirpe reale in viaggio per mare; di passaggio nelle acque limitrofe allo scoglio decisero di fermarsi in prossimità del costone al fine di trovare riparo data l’imminente tempesta in arrivo. La sposa soffriva di sterilità ed era in viaggio proprio alla ricerca di una cura. Durante la sosta forzata la Regina, affascinata dalla bellezza del luogo, decise di esplorare le zone adiacenti lo scoglio e scopri un piccolo fiume sulla spiaggia. Si trattava del fiume Bagni, le cui acque calde e pulite, indussero la Regina a fare un lungo bagno. Date le proprietà rilassanti, questa pratica fu ripetuta per tutti i giorni successivi. Fu così che la Regina scoprì di essere incinta. Felici gli sposi decisero di restare per qualche tempo in quel luogo. Da qui la fama delle virtù delle acque del fiume, che si protrae a tuttoggi. Lo scoglio prese così il nome di "Scoglio della Regina"; probabilmente i due sovrani erano Isabella di Francia ed Edoardo d’Inghilterra. La seconda leggenda narra di un re insoddisfatto delle sue vittorie e alla ricerca di un modo per sentirsi finalmente appagato. Questa sua inquietudine lo portò a partire per un'ultima battaglia. Il re, prima di partire per mare con un vascello, disse alla moglie che quando avrebbe visto una luce rossa in fondo al mare doveva rallegrarsi, in quanto quella luce avrebbe rappresentato il suo ritorno trionfale. La Regina salutò a malincuore il suo amato il marito; ogni giorno però si recava in prossimità dello Scoglio con la speranza di vederlo rientrare. Ma il tempo passava e il re non tornava. Un giorno la regina in preda alla disperazione decise di salire in cima al costone e, sporgendosi alla ricerca della fatidica luce rossa all'orizzonte, cadde nelle acque del mare e scomparve tra le onde. Da allora si pensa che al tramonto del sole, quando il cielo si tinge di rosso, le anime del Re e della Regina trovano riparo nello Scoglio e le acque in loro rispetto, quietano il proprio moto.
Chiesa di S. Maria del Rifugio: nel centro storico di Acquappesa, risale al XVIII secolo, custodisce una statua della Madonna delle Grazie, un coro ligneo del XVIII secolo, un ostensorio argenteo di età barocca ed un organo in legno dipinto a mano del 1832.
Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel: è in Via Vittorio Emanuele III, si fa subito notare per la caratteristica facciata in stile liberty del palazzo che ospita una vasta biblioteca e diversi ritratti di filosofi; Karl-Otto Apel è un filosofo tedesco che ha soggiornato spesso ad Acquappesa.
Piazza Regina Margherita: una piattaforma sospesa nel vuoto, una "piazza d’acciaio", da cui si gode di un panorama unico, opera dell'architetto di fama internazionale Massimiliano Fuksas.
Chiesa di S. Maria degli Angeli: nella frazione Marina, fu ricostruita negli anni ’70 poiché il terremoto del 1905 la distrusse totalmente.
Chiesa di Santa Teresa Vergine: edificata nel XVIII secolo, nella frazione Intavolata, arroccata su un promontorio; caratteristica la facciata "con fodera esterna", molto elaborata e plasticamente disegnata che si ispira ai canoni dell’architettura neoclassica.
Palazzo De Seta: di notevole importanza architettonica, conserva il portale e l'assetto interno originario, fu costruito intorno al 1700 per volontà della famiglia De Seta.